Recensione “Acqua in bocca” – Camilleri / Lucarelli
Autore : Camilleri / Lucarelli
Casa Editrice : Minumum fax
“E qui l’interplay jazzistico, il suonare e scrivere nel senso del play inglese e del jouer francese, si libera dell’idea sacralizzata della scrittura nel senso mortificante e vetusto della “composizione”, termine che si addice più a una slama che a questo tipo di libera espressione.”
Tutto ha inizio nella primavera del 2005, quando Camilleri e Lucarelli sono al lavoro per la realizzazione di un documentario e l’editore chiede chissà come avrebbero reagito ed interagito l’ispettrice Grazia Negro ed il commissario Salvo Montalbano con un cadavere in mezzo. Inizia così un continuo sorprendere e sorprendersi. Nasce quindi una storia, da una provocazione, una sorta di partita a scacchi. Già dal titolo e dalle prime righe assume significati letterali e metaforici; il cadavere rinvenuto con la testa in un sacchetto e tre pesciolini rossi apre la scena del crimine, i due commissari insieme per risolvere il caso.
Gioco di incontri degli autori e dei loro personaggi in un’unica narrazione, con un effetto prodotto di straniamento brechtiano che trasporta il lettore in mondi paralleli. L’esercizio letterario di questi due geni è davvero interessante.
Gianpiero