Recensione “Il caso Bellwether” – Benjamin Wood

Autore : Benjamin Wood
Casa Editrice : Ponte alle Grazie

“ La sua vita monotona e solitaria, scandita dai turni di lavoro, non sarà più la stessa. Si innamorerà e arriverà a mettere in discussione tutto ciò in cui fino ad allora, da cristiano, aveva creduto.”

La storia di un giovane operatore sanitario a Cambridge, quella di Oscar Lowe è una vita abitudinaria, solitaria e dedita al lavoro. Un giorno però la sua routine viene stravolta perché rapito dalla melodia di un organo proveniente da una chiesa, ed è proprio qui che si innamora per poi fidanzarsi con Iris Bellwether,  una studentessa di medicina appartenente ad un mondo fatto di privilegi ed una vita agiata, sorella di Eden, organista con un legame particolare con la musica classica.

Ciò che accade una sera a casa Bellwether è molto strano, Oscar si ritrova in una seduta di ipnosi musicale curativa poiché il fratello di Iris crede di alleviare e curare dolori e patologie. E’ così che il giovane operatore sanitario di questo thriller si ritrova a conoscere la sindrome del “complesso di Dio”, passando dallo scetticismo più assoluto alla partecipazione sempre più frequente durante tutte le sedute; dalla sua vita abitudinaria e solitaria ad un gruppo seppur molto strano che lo accetta come suo membro. 

Due gli episodi che destabilizzeranno Eden, con il coinvolgimento della sua amata sorella Iris e dello psicologo malato di tumore al cervello Herbert, in una seduta che svelerà se è in grado di curarli o addirittura riportarli in vita

Uno stile accattivante quello di Benjamin Wood. Questo libro è un vero thriller, con colpi di scena sin dalle prime pagine. La storia è fondata su solide basi per i riferimenti scientifici, psichiatrici e musicali, cosicché il libro si legge tutto d’un fiato. Come un vero thriller le descrizioni dei personaggi, delle scene e del ritrovamento agghiacciante dei merli è da manuale.


Gianpiero